Questo è un articolo satirico, leggi qui
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I complottisti non sono mai stanchi di stimolare la nostra attenzione e testare la nostra pazienza con nuovi complotti e, anche in pandemia, che pure sembra aver monopolizzato la loro creatività, varie e incredibili teorie cospirazioniste continuano a intasare social networks, bouvetteries e bar di quartiere.
Ma una nuova teoria minaccia di spazzare via tutte le altre.


La scoperta è stata fatta da un ignorato e isolato professore dell’università di Street, tale Joe Gotthetruth PhD. Lo studioso sostiene di avere documenti inoppugnabili che provano che viviamo in una grande fake news e che pochi ma selezionati operano part time perché non si venga a sapere.

La scoperta eccezionale fatta da un professore americano che vive in Mongolia

Il fatto è talmente sensazionale che lo stesso accademico è restio a parlarne.
Siamo andati a trovarlo in una roulotte nella periferia est di Ulan Bator, dove vive e lavora, sperando di scoprire qualcosa.
Gotthetruth ci accoglie con diffidenza ma nel vedere che gli abbiamo portato una bottiglia di liquore accetta di rispondere alle nostre domande.
“Allora professore, in cosa consisterebbe questo complotto nascosto che tutti ignorano?”
“È presto detto, ma è difficile da dire”
“Certo è comprensibile, provi a spiegarci comunque…” lo incalziamo.
“Non è colpa mia se chi sa non vuole che se ne sappia.”
“Certo che non è colpa sua anzi il suo lavoro è lodevole” proviamo a lusingarlo.
“Già, ma capite anche voi i rischi di diffondere questa verità nascosta?”
“Siamo pronti a prenderci dei rischi come lei ha preso i suoi anche nell’interesse di tanti che ora magari sprecano tempo dietro a fake news false e potrebbero farlo dietro a una fake news vera.”
“Il fatto è che vedete” si sofferma e sorseggia il liquore, ci guarda con gli occhi smarriti e profondi di chi è combattuto ma continua “la verità è che tutte le teorie del complotto sono create ad hoc per nascondere una verità più terribile e profonda”. Si versa un altro bicchiere e riprende:
“Ho pagato caro le mie ricerche ma vado avanti” (il professore ha perso la cattedra di Chimica della Caccola e ora vive in esilio, NdR).

Il professore sa cose che pochi conoscono ma è comprensibilmente reticente

Ci spazientiamo un po’ e ci permettiamo: “sappiamo la storia della sua vita, venga al punto!”
Ci guarda stupito, si versa un altro bicchiere, sorride beffardo… ci scruta e prosegue:
“Quello che sto per dirvi scioccherà il mondo intero!
Volete sapere davvero?”
Convinti, incuriositi e un po’ innervositi confermiamo con un forte sì.
“Il fatto è che tutti i complotti, tutti, dal falso sbarco sulla luna, all’omicidio Kennedy, al più banale Protocollo dei Savi di Sion, sono stati creati dalla stessa organizzazione e con lo stesso motivo”
“Chi sono?”
“Per ora chiamiamoli Loro e sorvoliamo, ma vi dirò qualcosa di più terrificante: il perché!”
“…” tratteniamo il fiato ipnotizzati.
“Non capite? Tutti i complotti sono creati per nascondere il fatto che i complotti sono creati!”
“In che senso, scusi?”
“Vedete vi sembra così incredibile che non riuscite a crederci!”
“Veramente non ci è chiaro, potrebbe spiegarcelo in modo più semplice?”
“Vi farò un esempio, il falso sbarco sulla luna, ok, tutti a cercare prove che smontano la missione Apollo, ok?”
“Sì… e quindi?”

La notizia è incredibile ed è collegata a molti fatti misteriosi accaduti negli ultimi decenni

“E quindi mentre molti sono a cercare prove per smentirla e molti altri a provare che invece è avvenuta, in mezzo a tanti indifferenti che se ne fregano, nessuno intanto cerca come è nata l’idea di quel complotto. E questo vale per tutti i complotti! La gente cerca di provarli o smentirli ma nessuno cerca chi li ha creati! Loro con questo metacomplotto sono intoccabili perché nessuno pensa a cercare il megacomplotto a monte, quasi nessuno si accorge nemmeno che esista! Capite ora?”
“Mica tantissimo” ammettiamo.
“Ecco vede!”
Il professore ci elenca vari altri casi mostrando per tutti le stesse dinamiche. Un po’ perplessi lo ascoltiamo non certi di aver ben investito i 18 dollari per la bottiglia regalatagli; ma alla fine gli chiediamo comunque di firmare la liberatoria per pubblicare l’intervista, pur dubitando che abbia valore giornalistico.
Ma a questo punto Gotthetruth ci nega ogni permesso a rendere pubblica qualsiasi cosa.
“Se mi pubblicate la gente non crederà mai che questa teoria sia vera, solo nascondendola il più possibile si può far in modo che questa vera teoria del complotto mantenga un’aurea di veridicità.” E il tono non lascia spazio a obiezioni.
Lo ringraziamo comunque e gli assicuriamo che non pubblicheremo nulla.

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